La difesa idraulica

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Insieme degli interventi atti a proteggere gli insediamenti e gli abitanti di un territorio dagli eventi di piena di un corso d’acqua. Vengono classificati come interventi strutturali opere civili quali scogliere, argini, casse di laminazione e canali scolmatori, mentre rientrano fra gli interventi non strutturali i piani di emergenza per le piene, messi in atto dalla Protezione Civile.

Le piene producono nell’alveo e sulle sponde forti tensioni tangenziali, che spesso sono causa di erosioni di fondo e/o di sponda; il materiale eroso viene poi trasportato dalla corrente e lasciato depositare laddove le condizioni spazio-temporali della corrente stessa lo consentano.

Per il ripristino dei dissesti spondali, si possono adottare tecniche di difesa a maggior o minor impatto.

Tipiche difese idrauliche di sponda sono i muri (preferibilmente rivestiti in pietrame), le gabbionate, le scogliere in pietrame ciclopico e le palificate spondali con specie vegetali vive.

L’erosione al fondo dei corsi d’acqua, viene di norma controllata con opere trasversali quali briglie, soglie di fondo e mantellate con materassi metallici.